VIAGGIO TRA LE TENUTE DI FAMIGLIA.

Territori eletti per grandi Cru

Territori eletti per grandi Cru

“I quattro territori sono chiamati ad esprimere il meglio di alcuni vitigni, che lì hanno trovato il loro habitat naturale”

Inizia il viaggio nelle terre d’elezione della famiglia Pellegrino, coltivate fin dal 1880 con cura e rispetto della tradizione. Percorriamo 150 ettari di terra, conosciuta zolla per zolla, per scoprire quattro tenute con terroir completamente differenti.

Dal mare all’altopiano, dal giardino rigoglioso alla terra aspra e desertica, i quattro territori sono chiamati ad esprimere il meglio di alcuni vitigni, che lì hanno trovato il loro habitat naturale, grazie a particolari condizioni pedoclimatiche che rendono i grappoli sani e profumati, ricchi di aromi e capaci di esprimere l’eleganza longeva dei vini siciliani.

Ogni tenuta è per la famiglia un campo di sperimentazione, dove anni di ricerca in vigna hanno portato ad individuare quei diversi suoli e climi più adatti alla coltivazione di ciascuna cultivar, capaci di regalare pregiate uve destinate alla nascita di grandi Cru.

Salinaro, i vigneti sul mare

Salinaro, i vigneti sul mare

COMUNE: PETROSINO (TP) | SUPERFICIE: 14 ETTARI | UVE: GRILLO
ALTIMETRIA: Quota zero slm | TERRENO: Strutturato di tipo calcareo-sabbioso
CLIMA: A 800m dal mare, gode delle brezze marine che abbattono le temperature massime

“Calpestandone il suolo, a quota zero e a soli pochi metri dal mare, è possibile ascoltare la carezza del caldo vento africano, mitigato dalle correnti marine”

Ed eccoci a Salinaro, dal nome delle saline che sorgono lungo la costa trapanese. Quattordici ettari di terra di tipo calcareo e sabbioso, appartenente alle Terre Rosse del Mediterraneo. Calpestandone il suolo, a quota zero e a soli pochi metri dal mare, è possibile ascoltare la carezza del caldo vento africano, mitigato dalle correnti marine.

Scopri di più

La terra, naturalmente irrigata, gode del massimo splendore e diviene una culla dove brillano al sole le uve grillo. Anni di sperimentazione e cure agricole, hanno permesso di eleggere la Tenuta Salinaro a terra madre del più illustre vitigno siciliano a bacca bianca dal futuro luminoso. Qui l’azione benefica delle brezze marine rende gli acini sapidi e aromatici, mentre maturano lentamente coccolati dal sole. Ed è così che nasce Il Salinaro, un bianco fresco ed equilibrato, accompagnato da un bouquet agrumato e floreale. Ricorda la fresca brezza marina che porta con sé l’eleganza siciliana, fitta di trame che rievocano il cedro, il pompelmo e il limone, con cenni dolci di vaniglia. Il Salinaro è nuda essenza siciliana: lieve e spensierata da una parte, per la sua fragranza; ricca e opulenta dall’altra, per la sua struttura

Kelbi, il giardino rigoglioso

Kelbi, il giardino rigoglioso

COMUNE: MAZARA DEL VALLO (TP) | SUPERFICIE: 19 ETTARI) | UVE: CATARRATTO
ALTIMETRIA: 150m slm | TERRENO: Strutturato di tipo calcareo-sabbioso con buon equilibrio
tra aria e acqua nel suolo oltre ad un elevata riserva idrica
CLIMA: Situata nell’entroterra, con forti escursioni termiche mitigate dalla ventosità

“Diciannove ettari acquistati nell’Ottocento, abbracciati dalla macchia mediterranea, svelano agli occhi dell’uomo il fascino di un giardino rigoglioso”

Lasciamo la costa per la volta dell’entroterra siciliano, alla scoperta di Kelbi, la tenuta che prende nome dalla dinastia araba che ha reso florida la terra di Sicilia. Diciannove ettari acquistati nell’Ottocento, abbracciati dalla macchia mediterranea, svelano agli occhi dell’uomo il fascino di un giardino rigoglioso.

Scopri di più

Terra fertile, che gode del perfetto equilibrio tra aria e acqua nel suolo, culla preziosa per il catarratto. Siamo a centocinquanta metri sul livello del mare, con forti escursioni termiche, mitigate dalla ventosità. La copertura delle uve, tramite un’attenta gestione della chioma, viene messa a punto come tecnica di coltivazione per proteggere i grappoli e gli acini dal tipico colore verde. Kelbi dà origine al Cru di catarratto Pellegrino, noto per la sua peculiare freschezza e struttura. Un bianco elegante e aromatico, in cui le note di violetta, zagara e sambuco si amalgamano agli intensi aromi di limone e pompelmo, con piacevoli accenni di mandorla.

Gazzerotta, il grande altopiano

Gazzerotta, il grande altopiano

COMUNE: MAZARA DEL VALLO (TP) | SUPERFICIE: 90 ETTARI) | UVE: NERO D’AVOLA, GRILLO
ALTIMETRIA: 20m slm | TERRENO: Matrice argillosa ricca di minerali
CLIMA: Area sottoposta a stress idrico, con elevate massime a causa della distanza dal mare

“Eletta dalla famiglia a culla del nero d’avola, vitigno a bacca rossa, principe di Sicilia”

Dal nome delle eleganti gazze bianche e nere che sorvolano i campi brulli d’autunno, prende il nome la più grande delle quattro Tenute Pellegrino. Gazzerotta, con i suoi novanta ettari di terreno, è stata eletta dalla famiglia a culla del nero d’avola, vitigno a bacca rossa, principe di Sicilia.

Scopri di più

La terra, in un’area interna della provincia trapanese, ha un colore bruno, caratterizzato da una matrice argillosa e ricca di minerali. Qui la viticoltura di famiglia adotta tecniche di coltivazione che coccolano le piante, defogliandole e scoprendole per accentuare l’esposizione al sole.

La carenza di acqua nelle prime fasi di crescita degli acini li rende particolarmente concentrati, con più buccia e meno polpa, dal colore intenso e dagli aromi persistenti. Nero d’avola Gazzerotta esprime infatti la maestosità del vitigno siciliano, morbido ma ricco in struttura, con la verve di grande rosso di Sicilia.

Fascinoso nel suo colore rosso intenso con riflessi granata, il Cru sprigiona aromi complessi di frutti rossi, prugna, marasca, violetta e lievi cenni di rosmarino. Un rosso misterioso ed austero, che restituisce al nero d’avola la sua regalità.

Antichi vigneti nel cuore di Gazzerotta

“In oltre trentacinque anni ha sviluppato una struttura forte, ceppi di grandi dimensioni e radici profonde, adattandosi all’ambiente pedoclimatico”

Gazzerotta, proprio per la sua grande estensione, si presta alla coltivazione di più vitigni. È proprio qui infatti che crescono, oltre al nero d’avola, anche due antichi vigneti di grillo impiantati nel 1981 e 1982, tempo in cui gli innesti si facevano in campo e le marze venivano scelte sulle piante madri migliori. Qui il vitigno, caratterizzato da piante lussureggianti e predisposto all’interazione col terroir di origine, in oltre trentacinque anni ha sviluppato una struttura forte, ceppi di grandi dimensioni e radici profonde, adattandosi all’ambiente pedoclimatico fino ad avere la capacità di eludere in parte le condizioni di stress idrico a cui è sottoposta l’area. Lo stress termico, causato dalla distanza dal mare, è mitigato invece dal sistema di allevamento a spalliera tradizionale siciliana, detta anche “alberello appoggiato”, che dispone la chioma in modo da permettere la massima protezione delle uve dai raggi solari. L’età delle piante, la struttura del terreno a tessitura argillosa ma ricca di carbonato di calcio con capacità aggregante e le condizioni di stress termico rappresentano i fattori determinanti per manifestare un vino strutturato, con grande carattere e tipicità aromatiche complesse e persistenti.

Rinazzo, le terre aspre e desertiche

Rinazzo, le terre aspre e desertiche

COMUNE: MARSALA (TP) | SUPERFICIE: 11 ETTARI) | UVE: SYRAH
ALTIMETRIA: 100m slm | TERRENO: Paleospiaggia sabbiosa dal suolo semiarido che poggia su un substrato argilloso
CLIMA: Condizioni semiaride e poco abitabili, con forti escursioni termiche tipiche delle aree desertiche

“Solo il syrah, con la sua naturale capacità di adattamento agli ambienti più ostili, avrebbe potuto crescere vigoroso in questa tenuta caratterizzata da un terroir unico”

Il viaggio tra le Tenute di Famiglia termina a Rinazzo, la terra dell’antico feudo donato nel 1131 da Ruggero II il normanno all’ordine religioso dei Basiliani e successivamente ai Gesuiti. Proprio in quest’angolo di Sicilia, intriso di storia, lì dove anticamente sorgeva l’orto dei Gesuiti, la Pellegrino possiede undici ettari di vigneto interamente coltivato a syrah, da cui nasce il prezioso e unico Rinazzo, che completa così la gamma dei vini da tenuta della cantina.

Scopri di più

D’altronde solo il syrah, con la sua naturale capacità di adattamento agli ambienti più ostili, avrebbe potuto crescere vigoroso in questa tenuta caratterizzata da un terroir unico. Rinazzo, territorio sabbioso, di “rena”, è infatti una paleospiaggia aspra e desertica, con temperature diurne estremamente elevate, dove l’uomo stesso avrebbe difficoltà a sopravvivere e che richiede pertanto tecniche di viticoltura estrema.

Qui le escursioni termiche sono molto forti, l’ambiente non è affatto lussureggiante, il suolo è povero di elementi e tutto questo fa sì che la pianta sviluppi acini molto piccoli e con buccia spessa, sempre esposti alla carenza di acqua e al sole. Ma sono proprio queste le condizioni attraverso cui il syrah esprime il meglio di sé, manifestandosi strutturato e speziato, con eleganti note di chiodi di garofano, marasca, rosmarino, pepe nero e melograno. Questi aromi, uniti alla sua vellutata morbidezza, lo rendono un rosso sensuale e misterioso.

I VINI DELLE TENUTE DI FAMIGLIA