Anima trapanese

Anima trapanese

“Luoghi unici dalla natura incontaminata, che si affiancano alla bellezza storica del territorio, scrigno di siti archeologici tra i più belli dell’isola”

Nel lembo più occidentale della Sicilia, nelle aree che circondano Trapani, la città dei due mari, è possibile ammirare un incredibile mosaico di colori, profumi e luci. L’azzurro cristallino del mare, il verde brillante delle vigne, l’oro bruno delle spiagge.

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Numerose le riserve naturali, che invitano ai silenzi da ascoltare per scoprire la più intima essenza di questa terra: da Monte Cofano a Pantelleria, dallo Stagnone di Marsala allo Zingaro, dal Bosco di Alcamo alla Grotta di Santa Ninfa.

Luoghi unici dalla natura incontaminata, che si affiancano alla bellezza storica del territorio, scrigno di siti archeologici tra i più belli dell’isola. La provincia di Trapani fu abitata, fin da tempi molto antichi, da Elimi, Fenici, Greci e Romani. La sua posizione nel Mediterraneo, il clima mite, la natura generosa hanno reso questo territorio un luogo perfetto per il loro insediamento.

Per questa ragione, oggi è possibile visitarne le tracce. Basti citare i Sesi a Pantelleria, Segesta ed Erice costruite dagli Elimi. E la splendida Mothia, una vasta area archeologica dove si possono ammirare i resti dell’antica e florida civiltà fenicia che qui prosperava. E le testimonianze a Marsala della presenza dei Romani e della loro lotta con i Cartaginesi. Siamo al cospetto di una terra dalle molteplici ricchezze, tra cui primeggiano il paesaggio e la terra, vocata alla coltivazione della vite.

Photo credits: Libero Consorzio Comunale di Trapani, Alfio Garozzo, Walter Leonardi, Giò Martorana, Riccardo Lombardo, Francesco Liotti.

Terra e famiglia,
un amore dalla lunga storia

Terra e famiglia,
un amore dalla lunga storia

“Area per area, la Pellegrino ha individuato le zone più vocate alla coltivazione della vite e, zona per zona, le cultivar più adatte.”

Questo scenario d’impareggiabile bellezza è caratterizzato da una grande varietà di microclimi. L’area ha la più elevata superficie vitata d’Italia in quanto considerata quella più vocata dell’isola.

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Qui infatti la luce intensa, il clima secco e asciutto, i terreni freschi, i venti provenienti da sud, le forti escursioni termiche, creano le condizioni ideali per la produzione di vini di qualità. Area per area, la Pellegrino ha individuato le zone più vocate alla coltivazione della vite e, zona per zona, le cultivar più adatte, perché esaltassero ed esprimessero il meglio del terroir di provenienza, da offrire agli appassionati per far conoscere l’autentica essenza siciliana.

Qui, dalla costa all’entroterra, si coltivano in diverse aree i vitigni autoctoni siciliani e i vitigni internazionali che in questa terra hanno saputo adattarsi al meglio.

La fascia costiera

La fascia costiera

“Il dolce soffio marino dona alle uve coltivate lungo la fascia costiera, la giusta verve per divenire vini di grande finezza”

L’ampia fascia costiera trapanese, da Trapani fino a Mazara del Vallo, offre una ricchezza unica; è una terra vocata alla coltivazione di diversi vitigni autoctoni siciliani.

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I terreni, zona per zona, differiscono ma godono tutti di condizioni particolarmente favorevoli alla coltivazione della vite. Diverse variabili contribuiscono a creare il particolare contesto pedoclimatico della fascia costiera. Tra queste, innanzitutto la temperatura, fortemente condizionata dall’influenza del mare e della sua azione mitigatrice.

Lo sbalzo termico tra il giorno e la notte influisce invece sulla pianta, in particolare sulla sintesi dei vitigni aromatici, quali zibibbo e malvasia. I suoli di matrice calcarea conferiscono un elevato vigore alla vite e una buona copertura fogliare dei grappoli. Mentre il dolce soffio marino dona alle uve coltivate lungo la fascia costiera, la giusta verve per divenire vini di grande finezza, aromaticità e sapidità.

I VINI DELLA FASCIA COSTIERA

L’eterna complessità
di un entroterra generoso

L’eterna complessità
di un entroterra generoso

L’annata può essere siccitosa oppure fresca, calda o umida. Ma sempre capace di regalare vini di grande fascino, diversi e di estrema complessità”

Di collina in collina, di vigneto in vigneto, è la terra che cambia. Una variabilità, di clima e di suolo, che spesso si traduce in “vini d’annata”, perché subiscono l’influenza climatica.

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Di anno in anno il territorio sorprende. In base alle condizioni di temperatura che si verificano durante la maturazione delle uve, l’annata può essere siccitosa oppure fresca, calda o umida. Ma sempre capace di regalare vini di grande fascino, diversi e di estrema complessità. Qui, nel cuore delle campagne trapanesi, da sempre le condizioni pedoclimatiche sono favorevoli per la viticoltura. In queste zone si coltivano infatti i grandi vitigni autoctoni siciliani grillo, inzolia, catarratto, grecanico, nero d’avola, frappato e nerello mascalese, oltre ai vitigni internazionali che meglio esprimono l’essenza siciliana, quali syrah e chardonnay.

I terreni dislocati su una superficie collinare con altitudini da 80 fino a 300 metri sul livello del mare, variano da carbonatici-sabbiosi a salini e argillosi passando per una miriade di tessiture, composizioni chimiche e giaciture. Rispetto a quelli della fascia costiera, tendono dunque a indurre maggiori condizioni di stress termici e idrici alle piante e le uve provenienti da questi vigneti, regalano vini con maggiore concentrazione di alcool, acidità e polifenoli. Forti sono le escursioni termiche tra il giorno e la notte, mutevoli le caratteristiche del suolo, le esposizioni; tutte caratteristiche di terroir distintivi che regalano sfumature di stile diverse rintracciabili in ciascun vino.

I VINI DELL’ENTROTERRA