
Marsala Revolution
Marsala Revolution
“Con uno stile innovativo, cinque diverse tipologie di marsala dedicate agli illustri nomi del passato che hanno segnato la storia del famoso vino siciliano”
C’era una volta a Marsala una cultura agricola, contadina e dedita al vino, il perpetuum, che aveva le sue radici nella terra, ma il suo futuro scritto nell’anima di uomini venuti da altre parti del mondo. Come semi piantati, che mettono radici in una terra fertile e donano frutti, così sono state le imprese di questi uomini che hanno cambiato le sorti della città siciliana, dalla fine del Settecento in poi.
Oggi, con intuito, mente e cuore allineati per guardare avanti, salvaguardando le sue radici, la famiglia Pellegrino reinterpreta il marsala, vino con una lunga storia alle spalle, ma con una visione moderna che lo rende eterno, eclettico e perfetto per impreziosire ogni momento.

Nascono così, con uno stile innovativo, cinque diverse tipologie di marsala dedicate agli illustri nomi del passato che hanno segnato la storia del famoso vino siciliano: da John Woodhouse a Benjamin Ingham, da Joseph Whitaker a Horatio Nelson per giungere ad Ana Maria Ribeiro Da Silva, meglio nota come Anita, moglie di Giuseppe Garibaldi.
La rivoluzione del marsala della Pellegrino racconta, in modo nuovo e dinamico, la sua storia, in una trama che fonde insieme la capacità imprenditoriale e commerciale degli inglesi e il sapere contadino dei marsalesi. E allo stesso tempo la visione del futuro, che mai può trascurare l’unicità delle origini: quel tratto unico e distintivo che rende il marsala un vino inimitabile e di forte personalità. Che la rivoluzione abbia inizio!
Old John, Marsala Superiore Riserva Ambra semisecco 1998
La storia del marsala inizia con un nome: John Woodhouse. Si racconta che nel 1773 il commerciante inglese di Liverpool giunse in Sicilia per motivi commerciali, alla ricerca di prodotti come mandorle, miele, olio e salumi di tonno. Un giorno, mentre era diretto a Mazara per un carico di ceneri di soda, una tempesta costrinse la sua nave, il brigantino inglese “Elizabeth”, a trovare rifugio nel porto di Marsala. Qui si rinfrancò in una taverna e rimase colpito dalla bontà del perpetuum, un vino di elevata alcolicità prodotto dai contadini della zona, che trovò simile ai già famosi Porto e Madera. Subito si accese in lui l’intuito: nacque l’idea di produrre a Marsala un vino ad imitazione di quello portoghese e di esportarlo in Inghilterra. Per evitare però che il vino potesse alterarsi durante il lungo viaggio in mare, ne aumentò la gradazione alcolica con l’aggiunta di un po’ di spirito di vino. Arrivò così in Inghilterra il primo carico di vino marsala.
Al commerciante inglese, lungimirante e innovatore, la Pellegrino dedica Old John, Marsala Superiore Riserva Ambra semisecco 1998. Da uve grillo, catarratto e inzolia, coltivate nell’entroterra di Marsala e Mazara del Vallo, intrigante per il suo colore ambra intenso, è un vino versatile, con gradevoli note di albicocca e carruba, e lievi sentori di timo e pepe nero.
BIP Benjamin: Marsala Superiore Riserva Oro dolce 2013
Benjamin Ingham è il secondo nome che traccia la storia del marsala. Arrivò in Sicilia nel 1806 in cerca di ricchezza, nel tentativo di trovare nuovi sbocchi per la fabbrica di tessuti che i suoi fratelli possedevano a Leeds. Si stabilì a Palermo con l’incarico di importare lana dall’Inghilterra ed esportare prodotti naturali dell’isola. Giunto a Marsala per motivi commerciali, grazie al suo ingegno, intuì subito quali fossero le prospettive del commercio del vino. Ben presto iniziò a costruire a Marsala uno stabilimento enologico grande, moderno, tecnicamente attrezzato; diede carattere industriale alla produzione del vino marsala, cercando di apprendere il più possibile sui sistemi di vinificazione e di alcolizzazione. Oltrepassando il mercato inglese, Ingham fu il primo ad esplorare nuove rotte commerciali, allargando l’esportazione verso i paesi esteri. A lui la Pellegrino dedica BIP Benjamin, dove Bip sta per Benjamin Ingham Palermo, sua città di residenza abituale in Sicilia: un Marsala Superiore Riserva Oro dolce 2013. Da uve grillo, catarratto e inzolia coltivate nella fascia costiera tra Marsala e Petrosino, il suo colore oro brilla al calice. Dolce e intenso nei suoi profumi, con note di melone e nespola. Al palato, dolce e persistente con note evidenti di albicocca e pera cotta. Si abbina a tutti i dolci ed esalta in particolare quelli con le creme di ricotta, tipicamente siciliani. Intrigante in abbinamento a formaggi stagionati e piccanti.
Uncle Joseph: Marsala Superiore Rubino dolce 2015
La storia dei pionieri del marsala continua dopo Benjamin Ingham. Col crescere e col moltiplicarsi delle sue imprese e dei suoi affari, il commerciante chiamò dall’Inghilterra due dei suoi nipoti, tra cui Joseph Whitaker, che si dedicò alla produzione del marsala affiancando subito lo zio nel baglio di famiglia e contribuendo alla creazione di una flotta di velieri per raggiungere l’America del nord e l’estremo Oriente. Joseph Whitaker divenne dunque uno dei protagonisti dell’espansione del vino marsala. A lui si dedica il Marsala Superiore Rubino dolce 2015, denominato Uncle Joseph. Da uve nero d’avola coltivate a Mazara del Vallo, si colora di sfumature rosso rubino. Dolce, fresco e fruttato con note di ciliegia, melograno e prugna, al palato avvolgente e vellutato. Un marsala che ravviva la tradizione in armonia con i moderni modelli di consumo; ideale in abbinamento al cioccolato o utilizzato per la preparazione di cocktail innovativi e dalla grande personalità.
Horatio: Marsala Som Ambra secco 2011
Horatio Nelson, ammiraglio britannico a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento, è uno dei più amati e celebri eroi nazionali d’Inghilterra. Non si sa bene se abbia conosciuto il marsala in uno dei suoi soggiorni in Sicilia o se glielo abbia proposto Woodhouse, ma ne divenne un grande amante, tanto da definirlo “degno della mensa di qualsiasi gentiluomo”. Ne creò una moda diffusa nei salotti europei, oltre a distribuirlo agli equipaggi della sua flotta considerandolo una bevanda dai particolari effetti benefici curativi. L’etichetta denominata Horatio è un omaggio alla sua personalità. Un Marsala Superiore Ambra secco 2011. Ammaliante il suo colore oro intenso e inebrianti i suoi profumi di albicocca e fico secco.
Anita Garibaldi: Marsala Superiore Ambra dolce 2012
La rivoluzionaria Ana Maria Ribeiro Da Silva, meglio nota come Anita, conobbe Giuseppe Garibaldi nel 1839 a Laguna, nel sud del Brasile, di cui era originaria. E fu amore a prima vista. Abbracciati gli ideali di quello che sarebbe presto diventato suo marito, lo seguì subito sulla nave Rio Pardo, partecipando appassionatamente, da quel momento in poi, a tutte le sue imprese. Di suo marito si dice fosse astemio ma, quando, sbarcato in Sicilia, assaggiò il marsala, ne trovò particolarmente gradevole la variante dolce, che da allora porta il suo nome. All’eroina dei due mondi, la Pellegrino dedica un Marsala Superiore Ambra dolce 2012, denominato Anita Garibaldi. Da uve grillo, catarratto e inzolia, coltivate nei vigneti di Marsala e Mazara del Vallo, ha un profumo persistente ed intenso con note di mela cotogna e piacevoli sentori di fico secco e vaniglia. Un marsala che seduce sorso dopo sorso. Dolce e passionale con le sue gradevoli note mielate al palato.